La conferenza finale del progetto FA.B Together: una panel discussion tutta europea sul tema dei giovani migranti soli

26 Mag 2023

La conferenza finale del progetto FA.B Together: una panel discussion tutta europea sul tema dei giovani migranti soli

Il 23 maggio 2023 alla sede della Rappresentanza della Regione Umbria a Bruxelles si è svolta la conferenza finale del progetto europeo FA.B Together – Family Based care for children in migration, di cui CIDIS è capofila. Con un partenariato proveniente da Spagna (PorCausa), Malta (Jesuit Refugee Service), Cipro (Hope for Children) e Grecia (KMOP), il progetto ha messo in campo numerose attività coinvolgendo stakeholders, associazioni, terzo settore e istituzioni sul tema dell’affido familiare e dell’accoglienza in famiglia dei minori stranieri non accompagnati.

L’ appuntamento conclusivo a Bruxelles si è svolto in due momenti separati: nella prima parte sono stati illustrati i risultati del progetto attraverso le presentazioni sui principali pilastri di azione: miglioramento delle competenze degli attori coinvolti in sistemi non istituzionalizzati di assistenza, sensibilizzazione della società civile, trasferimento di competenze e strumenti per l’implementazione di pratiche di accoglienza in famiglia ad hoc per i differenti contesti nazionali.

La seconda parte è stata dedicata al futuro dell’accoglienza in famiglia e dell’affido familiare con una panel discussion alla quale hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni europee, (DG Home and Migration Affairs), organizzazioni internazionali (IOM), rappresentanti ministeriali,  media e operatori sociali del settore. Un gruppo variegato di panelist che, attraverso le testimonianze individuali, ha saputo dare un contributo innovativo al dibattito europeo sui minori stranieri non accompagnati e sulle metodologie più efficaci per accoglierli in una nuova comunità senza farli sentire soli e promuovendone l’autoconsapevolezza, la conoscenza dei diritti e l’autonomia.

Proprio su questo obiettivo a lungo termine, Alessandra De Luca esperta di Cidis per i minori non accompagnati ha espresso la sua visione durante il dibattito: “Rimane cruciale coinvolgere le istituzioni, i territori e la società civile. Ciò è stato fatto durante il progetto attraverso gli appuntamenti informativi che hanno promosso un’informazione completa sulla possibilità di diventare una famiglia affidataria per i minori soli. Un tema fondamentale – ha continuato De Luca – è anche quello del compimento della maggiore età: questi ragazzi, appena compiono 18 anni si ritrovano a non essere più tutelati da un sistema che prima gli garantiva diritti associati al loro status di minori. Proprio a fronte di questo, in Italia, è importante prevedere un ‘mentoring’ – processo formativo nel quale una persona guida e promuove lo sviluppo a tuttotondo del minore – che si sta affermando nel nostro Paese come modello efficace per sostenere percorsi di inclusione sociale per i giovani migranti.

La discussione ha portato alla luce alcune situazioni nazionali particolarmente critiche, come quella maltese la cui legislazione non prevede una tutela del minore che viene così sottoposto a una sorta di ‘periodo detentivo’ che causa conseguenze inaccettabili sui minori, soprattutto a livello psicologico. Proprio a causa di questo vuoto legislativo, secondo JRS Malta, è necessario portare avanti attività di advocacy e pressione per promuovere il sistema di accoglienza alternativa per i giovani migranti arrivati sulle coste maltesi.

Anche Cipro sta sviluppando nuove strategie sulla tematica delle accoglienze in famiglia come alternativa alle comunità di minori: si tratta di abitazioni semi indipendenti con l’individuazioni di ‘tutor’ che siano in grado, grazie alla sinergia con le istituzioni, di facilitare l’integrazione dei giovani minori in un nuovo contesto a loro sconosciuto.

Diversa la situazione in Grecia, dove sono stati fatti progressi su questo tema, abolendo la pratica della ‘custodia protettiva’ dei minori da parte delle forze dell’ordine greche. Konstantina Bartsoka, del Ministero greco per la migrazione e l’asilo, durante la panel discussion ha ancora una volta sottolineato quanto un approccio di accoglienza basato sull’affido familiare e sull’accoglienza in una famiglia si prospetta come una valida soluzione per i giovani migranti presenti in Grecia.

Le conclusioni del dibattito sono state affidate a Isabela Atanasiu – DG Home and Migration Affairs dell’Unione Europea che ha rimarcato l’importanza che l’accoglienza di questi ragazzi soli riveste a livello europeo non senza sottolineare le criticità dei diversi contesti nazionali. Un’accoglienza che deve essere sempre più a livello locale e tesa alla promozione dell’autonomia del giovane migrante, con l’obiettivo di garantire il più possibile forme di accoglienza alternative a quelle delle strutture collettive, per un futuro in cui l’affido familiare e l’accoglienza in famiglia possano diventare strutturali.